Riforma classi di concorso scuola secondaria: il testo è in Gazzetta Ufficiale
Finalmente è ufficiale! La riforma delle classi di concorso per la scuola secondaria è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 10 febbraio 2024. Il decreto ministeriale n. 23 del 23 dicembre 2023 ridisegna il sistema di reclutamento dei docenti, accorpando alcune classi e introducendo nuovi requisiti di accesso.

Cosa cambia?

Accorpamenti:

A-01 (Disegno e storia dell’arte) e A-17 (Disegno e storia dell’arte) diventano A-01 (Disegno e storia dell’arte)
A-12 (Discipline letterarie) e A-22 (Lingua e cultura straniera) diventano A-12 (Discipline letterarie)
A-24 (Lingua inglese) e A-25 (Lingua francese) diventano A-22 (Lingue e culture straniere)
A-29 (Musica) e A-30 (Strumento musicale) diventano A-30 (Musica)
A-48 (Scienze motorie e sportive) e A-49 (Educazione fisica) diventano A-48 (Scienze motorie e sportive)
Nuovi requisiti di accesso:

Per le classi di concorso STEM (A-20, A-26, A-27, A-28) è richiesta la laurea in discipline STEM.
Per la classe di concorso A-11 (Fisica) è richiesta la laurea in Fisica o in Ingegneria.
Per la classe di concorso A-71 (Storia e filosofia) è richiesta la laurea in Storia o in Filosofia.
Cosa significa per i docenti?

I docenti in possesso dei titoli di studio previsti dalle vecchie classi di concorso possono continuare a insegnare nelle discipline assegnate.
I docenti che aspirano a insegnare nelle nuove classi di concorso dovranno possedere i requisiti di accesso previsti.
Per acquisire i crediti formativi universitari (CFU) mancanti, i docenti potranno frequentare corsi di formazione specifici.
Quali sono le prossime tappe?

Il Ministero dell’Istruzione emanerà i bandi di concorso per l’anno scolastico 2024/2025.
Le scuole saranno chiamate a definire i piani di assunzioni in base alle nuove classi di concorso.
La riforma delle classi di concorso rappresenta un passo importante per il reclutamento dei docenti nella scuola secondaria. L’obiettivo è quello di attrarre docenti più qualificati e di migliorare la qualità dell’insegnamento.

Per saperne di più:

Ministero dell’Istruzione: https://www.miur.gov.it/