Il 26 ottobre 2023, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato i decreti che disciplinano i concorsi per il reclutamento dei docenti nelle scuole di ogni ordine e grado. I primi due bandi, per circa 30mila posti, saranno indetti entro la fine dell’anno.

I decreti, che sono stati approvati dalla Commissione europea, introducono una serie di novità rispetto al precedente sistema di reclutamento. In particolare:

  • I concorsi saranno indetti a cadenza annuale, su base regionale, per garantire di anno in anno la copertura dei posti che si renderanno disponibili.
  • I candidati dovranno superare una prova scritta, una prova orale e un tirocinio formativo.
  • La prova scritta sarà composta da una serie di quesiti a risposta multipla, a risposta aperta e a produzione di elaborati.
  • La prova orale sarà volta a verificare le conoscenze e le competenze del candidato, nonché la sua capacità di applicarle in ambito didattico.
  • Il tirocinio formativo, della durata di un anno, sarà svolto presso una scuola statale.

Le novità introdotte dai decreti sono volte a migliorare la qualità del reclutamento dei docenti, garantendo un accesso al professionismo basato sulle competenze e sulla meritocrazia.

L’opinione dei sindacati

I sindacati dei docenti hanno espresso un parere positivo sui decreti, pur sollevando alcune criticità. In particolare, la FLC CGIL ha sottolineato che i concorsi saranno ancora troppo lunghi e burocratici, e che il tirocinio formativo dovrebbe essere retribuito.

Le aspettative per il futuro

I decreti rappresentano un passo importante verso la riforma del sistema di reclutamento dei docenti. Il loro successo dipenderà da una serie di fattori, tra cui la rapidità con cui saranno indetti i bandi, la trasparenza delle procedure e la qualità della formazione iniziale degli insegnanti.

Conclusione

I decreti per i concorsi docenti sono una delle principali riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La loro approvazione è un segnale positivo per la scuola italiana, che potrà contare su un sistema di reclutamento più moderno e meritocratico.